Il D.lgs. 151 del 14/09/2015 ha modificato, tra l’altro, anche le sanzioni inerenti il lavoro irregolare introducendo alcune novità e ripristinando l’istituto della diffida. Di seguito affrontiamo nel dettaglio le modifiche introdotte.Il nuovo apparato delle sanzioni per lavoro irregolare introduce delle discriminanti in ragione del periodo di irregolarità e della tipologia di lavoratore (se trattasi di minori o di extracomunitari privi di titolo di soggiorni la sanzione è aumentata del 20%). Tali periodo vengono diversificati in:
- minore di 30 giorni;
- da 30 a 60 giorni;
- oltre 60 giorni;
Nel primo caso la sanzione andrà da un minimo di € 1500,00 ad un massimo di € 9000,00;
Nel secondo caso la sanzione andrà da un minimo di € 3000,00 ad un massimo di € 18000,00;
Nel terzo caso la sanzione andrà da un minimo di € 6000,00 ad un massimo di € 36000,00;
Alle sanzioni di cui sopra si applicano gli istituti della diffida e del pagamento in misura ridotta e pertanto, qualora il pagamento venga effettuato entro i 60gg dalla notifica (pagamento in misura ridotta pari ad un terzo del massimo) gli importi saranno i seguenti:
- ipotesi base € 3000,00;
- ipotesi intermedia € 6000,00;
- ipotesi aggravata € 12000,00;
Adempiendo invece alla diffida il trasgressore è ammesso al pagamento dell’importo minimo previsto per le trasgressioni; in questo caso rispettivamente € 1500, € 3000,00 ed € 6000,00.
Le sanzioni di cui sopra, nel caso interessino lavoratori minorenni oppure extracomunitari privi di titolo di soggiorno valido, sono incrementare del 20%.
Bisogna infine ricordare che nel caso di impiego di manodopera non risultante dalla documentazione obbligatoria, in misura superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro, viene applicato anche il provvedimento accessorio di sospensione dell’attività imprenditoriale. In questo caso l’attività non potrà essere ripresa fino alla regolarizzazione dei lavoratori e al pagamento di una somma aggiuntiva pari ad euro 2000,00.
Per maggiori chiarimenti e o informazioni vi invitiamo a commentare l’articolo.