Il D.L. Dimenticato – al peggio non c’è mai fine

disperazione

Spesso mi trovo a non condividere le opinioni di molte persone quando critico l’azione del Governo evidenziando la totale incapacità e incompetenza con la quale viene gestita la situazione emergenziale che, sfortunatamente, da diversi mesi stà affliggendo tutti noi. Per chiarezza quindi specifico che con questo post non è mia intenzione sollevare opinioni politiche, appoggiare un soggetto al posto di un altro oppure chissà quale altro scopo; l’intento è unicamente quello di evidenziare, come fatto anche nel post precedente e nel modo più chiaro possibile, che la situazione stà letteralmente sfuggendo di mano.

E’ bene fare una premessa. La nostra cara Costituzione stabilisce che l’azione legislativa è esercitata dal Parlamento (art. 70); l’azione legislativa viene lasciata al Governo quando situazioni di emergenza non permettono il rispetto dell’iter ordinario di approvazione di una Legge ed è ovviamente il caso che stiamo vivendo in questi mesi con la costante emanazione di Decreti Legge.

La gestione dell’emergenza, mediante la pubblicazione di Decreti Legge presuppone, a parere dello scrivente, una estrema competenza di coloro che ideano, scrivono e applicano le norme. Quando una legge segue il suo iter ordinario si ha il passaggio della futura norma tra Camera dei Deputati e Senato della Repubblica e, sopratutto, tra le varie Commissioni istituite presso i due rami del Parlamento. In questo modo (estremamente lento e pertanto non adatto alla gestione di un’emergenza) una Legge viene promulgata solo dopo che un elevato numero di soggetti ed esperti hanno contribuito alla sua stesura (e anche in questo caso molte volte non è sufficiente).

Il Governo non adotta norme con tutti questi passaggi quindi, o chi idea le norme è estremamente competente oppure, come nel caso di cui ora vi parlerò, si vengono a creare dei vuoti normativi che non possono fare altro che creare enormi disagi.

Ma partiamo dall’inizio con il messaggio di “buongiorno” del caro e stimato Collega Valter Ghiloni: “Dl 52. Puff. Sparite le ulteriori 4 settimane di cig prima del 1.9?”

La mente, sopratutto a quell’ora, segue immediatamente la strada goliardica dello sfottò ma infine l’amara verità.

Quando venne pubblicato il D.L. Rilancio (DL 34 del 19/05/2020) si prevedeva che le settimane degli Ammortizzatori Sociali sarebbero state incrementate di 9, rispetto alle 9 già introdotte dal D.L. Cura Italia (DL 18 del 17/03/2020); queste nove, d’altro canto, non sarebbero state tutte subito utilizzabili; 5 di queste potevano essere usate dalle aziende che avevano terminato le prime 9.

Le 4 residue si sarebbero potute utilizzare solo nel periodo 01/09/2020 – 31/10/2020 ad eccezione delle aziende del turismo ecc. che avrebbero potuto anticiparne l’utilizzo (sempre a patto di aver terminato le prime 14).

Già ad un mese dalla pubblicazione il Governo si è reso conto che le 5 ulteriori settimane non sarebbero bastate a coprire tutti i settori e pertanto, con il DL 52 del 16/06/2020 viene disposto che tutte le aziende che hanno terminato le prime 9 settimane del Cura Italia, e le 5 ulteriori del DL Rilancio, possono anticipare l’utilizzo delle ulteriori 4 anche per periodi precedenti al 01/09/2020.

In data 17/07/2020 il DL Rilancio è stato convertito in Legge e, contestualmente, il DL 52 del 16/06/2020 è stato abrogato. Erroneamente ritenevo che l’abrogazione fosse  dovuta all’integrale incorporamento del DL tra le modifiche introdotte in sede di conversione del DL Rilancio ma andando a leggere il testo pubblicato… appunto… “puff”

il DL 52, all’art. 1, stabiliva:

[…]In deroga a quanto previsto dagli articoli 19, 20, 21 e 22 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, e successive modificazioni e integrazioni, esclusivamente per i datori di lavoro che abbiano interamente fruito del periodo precedentemente concesso fino alla durata massima di quattordici settimane, e’ possibile usufruire di ulteriori quattro settimane anche per periodi decorrenti antecedentemente al 1° settembre 2020[…]

abrogando quanto sopra, e convertendo in Legge il DL Rilancio, ecco il testo definitivo del DL 17/03/2020 che introduce gli ammortizzatori sociali:

[…] per una durata massima di nove settimane per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 al 31 agosto 2020, incrementate di ulteriori cinque settimane nel medesimo periodo per i soli datori di lavoro che abbiano interamente fruito il periodo precedentemente concesso fino alla durata massima di nove settimane. È altresì riconosciuto un eventuale ulteriore periodo di durata massima di quattro settimane di trattamento di cui al presente comma per periodi decorrenti dal 1° settembre 2020 al 31 ottobre 2020 fruibili ai sensi dell’articolo 22-ter. Esclusivamente per i datori di lavoro dei settori turismo, fiere e congressi, parchi divertimento, spettacolo dal vivo e sale cinematografiche, è possibile usufruire delle predette quattro settimane anche per periodi decorrenti antecedentemente al 1° settembre 2020 a condizione che i medesimi abbiano interamente fruito il periodo precedentemente concesso fino alla durata massima di quattordici settimane.[…]

Cosa comporta questa dimenticanza? Che di dimenticanza penso e spero si possa parlare?

Le aziende che hanno avuto necessità di interrompere uno o più rapporti di lavoro (e non rientrano nel settore del turismo, fiere e congressi, parchi divertimento, spettacolo dal vivo e sale cinematografiche), ipotizzando in data 09/03/2020, avrebbero trattamenti di ammortizzatori sociali riconosciuti unicamente fino alla data del 15/06/2020; quando già sono state presentate domande a copertura di ulteriori periodi in forza di una normativa che attualmente non esiste più e che si sono “scordati” di reintrodurre.

Approposito… grazie Valter per il buongiorno!

3 risposte

  1. Rileggendo, con più calma al mattino (non so perchè, la sera ormai sragiono mentre al mattino va anche peggio) mi viene da accostare quanto hai scritto a quanto, circa due mesi fa, su Sintesi ha pubblicato il Collega, autorevolissimo e stimatissimo, Andrea Asnaghi dopo la pubblicazione del DL 34, rubrica “Senza filtro” – “Uomini che odiano le norme”, intervento nel quale con molta ironia spiega, molto bene a mio avviso, come le attuali leggi siano violentate da chi le scrive prima e da chi scrive poi le circolari applicative dopo. Purtroppo siamo burattini in mano a burattinai più grandi di noi, e finchè non diventeremo Pinocchio, capaci cioè di liberarci dai fili che ci guidano, il burattinaio potrà farci fare le scene che vuole.

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