Consulente del Lavoro – Quando la somministrazione è fraudolenta

imprenditore_disperato

Molte volte i modi di dire ci indovinano.. in quest’occasione il detto “troppo bello per essere vero” coglie appieno il senso di questa vicenda. La vita imprenditoriale è piena di insidie e un Professionista (ricordiamo che quando si parla di dipendenti il Professionista di riferimento è il Consulente del Lavoro), come vedremo, deve dare al cliente la massima tranquillità per permettervi di evitarle.

Qualche tempo fa, un caro Cliente ha ricevuto una proposta da una cooperativa di servizi. Con questa, gli veniva offerta la possibilità di utilizzare i dipendenti assunti da questa stessa Coop al costo omnicompresivo di nemmeno 11 euro orari (dipendenti che potevano essere anche i suoi dopo la cessazione del rapporto).

Chiunque abbia un’attività sa benissimo che un dipendente, salvo agevolazioni e incentivi particolari, non può raggiungere quel costo orario ma effettivamente questa cooperativa si presentava molto bene: un ufficio marketing, una struttura organizzata, tante sedi e tanti dipendenti..

A questa proposta l’imprenditore può agire in due modi:

  1. Può accettare la proposta per vedere cosa succede; “tanto con il Consulente del Lavoro non riesco mai a parlarci.. cosa potrà mai accadere?”;
  2. Può, come ha fatto il nostro Cliente, consultarsi con il proprio Consulente del Lavoro che subito lo metterà in guardia da tali situazioni;

Il nostro Cliente non solo ha declinato la proposta (apostrofando tali soggetti come schiavisti) ma, quando si è accorto dei termini, ci ha autorizzati ad inoltrare tutta la pratica all’Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Altre aziende invece hanno usufruito dei servizi di queste cooperative e sono state costrette a pagare decine e decine di migliaia di euro tra sanzioni, contributi e differenze retributive.

Cerchiamo di capire cosa nasconde questa proposta e, per farlo, partiamo dall’inizio.. la proposta ricevuta era una comunicazione tipo questa:

Offerta Fraudolenta

 

Prima dichiarazione fraudolenta: chi utilizza un’agenzia di somministrazione (come si pubblicizzavano questi soggetti) non può risparmiare. Un’Agenzia di somministrazione regolare, alla quale ci si rivolge per problematiche di tipo organizzativo e non invece per questioni inerenti il risparmio, ha il costo del lavoro esattamente uguale a quello dell’utilizzatore, maggiorato di una quota data dal guadagno dell’agenzia. Se, per esempio, un vostro dipendente costa 18,00 euro/ora con l’agenzia ne costerà, sempre per esempio, 20,00 euro/ora.

Seconda dichiarazione equivoca: (testo nella mail e non nell’offerta qui sopra) In questo caso evidenziavano come fossero autorizzati alla somministrazione di manodopera ma ciò non esclude il problema in quanto i dipendenti, sicuramente, non saranno impiegati con un contratto di somministrazione (altrimenti non ci potrebbe essere un “risparmio” del 30/40% e anche questo riportato nella mail di accompagnamento).

Tra l’altro prima hanno dichiarato di essere iscritti quale agenzia di somministrazione e invece nell’offerta dichiaravano che la forma contrattuale era quella del contratto di appalto.

Offerta Fraudolenta bis

In questo caso specifico è stato proposto il distacco dei lavoratori dipendenti presso l’azienda utilizzatrice ma, l’istituto del distacco, è ben diverso da quello della somministrazione. In questo caso non si parlava di certo di distacco genuino e tutti gli indici sarebbero stati contrari all’azienda utilizzatrice (con vita facile agli Ispettori al primo controllo o dei dipendenti al primo problema).

Cosa accade quando il distacco non è genuino? E’ abbastanza semplice. I dipendenti distaccati vengono pacificamente messi in capo all’utilizzatore dall’inizio del rapporto di lavoro con automatico calcolo delle differenze retributive e contributive non pagate, maggiorate di relative sanzioni e interessi.

E questo nel caso in cui la cooperativa abbia comunque pagato le retribuzioni ai dipendenti distaccati e i contributi/premi dei dipendenti distaccati. Se così non fosse, queste somme dovrebbero essere pagate dall’azienda utilizzatrice.

Quando si riceve un verbale di questo tipo, salvo abbiate la “fortuna” di essere ispezionati entro breve tempo dall’inizio, gli importi da pagare saranno di tale entità da farvi chiudere; senza troppi giri di parole. Facciamo un esempio?

Prendiamo un pizzaiolo come viene scritto in una delle offerte ricevute:

Il costo orario di un pizzaiolo, inquadrato al IV livello del CCNL Pubblici Esercizi e Ristorazione Collettiva è di circa 15,51 €/H.

Ipotizziamo un contratto a tempo pieno per un anno.. equivale al costo annuale di circa 32000,00 euro (comprensivo delle ferie e dei permessi maturati).

Il costo proposto qui era di 10,5 €/H che, rapportato al solito periodo comporta un costo annuale di € 21700,00.

Se aveste usato questo strumento per un solo dipendente, e ipotizzassimo che questo dipendente sia stato comunque regolarmente pagato dalla cooperativa, vi ritrovereste da pagare una somma di circa 10300,00 (calcolata in modo molto semplicistico) maggiorata delle relative sanzioni per contributi e premi non dichiarati e versati (si tratta di evasione e non di omissione) per altri 3000,00 euro come minimo. Il tutto se la problematica fosse emersa dopo un solo anno e senza considerare tutte le atre sanzioni accessorie come infedeli registrazioni sul LUL ecc.

Cosa accadrebbe se fosse emersa dopo qualche anno e, magari, per non un solo dipendente?

Cosa ci insegna questo aneddoto?

  1. Come abbiamo citato nell’introduzione, nel mondo imprenditoriale se è troppo bello per essere vero allora, molto probabilmente, non lo è e vi invitiamo sempre a diffidare (o quantomeno parlarne con il vostro Consulente del Lavoro);
  2. l’Imprenditore che “non riesce mai a parlare con il suo consulente del lavoro” avrebbe fatto bene a cambiarlo.. magari avrebbe l’attività ancora aperta. Disponibilità e reattività ormai sono condizioni necessarie per assistere le aziende.

Alcuni link di approfondimento/esempio che fanno presagire la grandezza del fenomeno:

interpello al senato

comunicato del Ministero del Lavoro

Articolo nostro sulla somministrazione illecita

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